Ieri si è conclusa la X Premiazione Luce Iblea, manifestazione fotografica organizzata dall’associazione Luce Iblea di Scicli (RG). Tre giorni dedicati alla fotografia d’autore con workshop, presentazione di libri, mostre fotografiche, letture portfolio e tanto altro.
Quest’anno ho partecipato con un mio lavoro “Non tutte le fabbriche sono di cioccolato”: mio ultimo progetto realizzato…molti progetti li ho solo scritti, alcuni sono incompleti, altri nella mia mente che cercano una fattibilità definitiva.
Il mio progetto è composto da una serie di scatti che raccontano la storia triste di un’azienda abbandonata non molto tempo fa, quindi ancora in via di degrado. Il punto di partenza del mio lavoro è stato dettato, però, dall’odore che proveniva dalla fabbrica accanto: un odore di dolci appena sfornati e mi sono subito chiesta il motivo del divario delle due fabbriche, vicine di “casa”, che hanno avuto però una fine così diversa. Ho scelto di raccontare la mia visita nella fabbrica attraverso un percorso fisico che passa per i luoghi di lavoro principali della struttura: la rimessa, il garage, gli uffici; e ho inserito dei particolari e dei locali di collegamento (corridoio, scale, documenti sparsi e quanto altro si trova ancora nell’edificio). Ho scelto di scattare al tramonto: Il tramonto, dolce e caldo (proprio come un dolce appena sfornato), significa sempre che un giorno sta per finire proprio come la nostra fabbrica.
Nel mentre ho dedicato tempo alla lettura del libro di Roahld Dal “La fabbrica di cioccolato” e rivisto l’omonimo film, la versione del 1967 con Gene Wilder (la trovo la miglior trasposizione del libro di Dal). Mi sono documentata sulla morale del libro, i personaggi, soprattutto, del signor Willy Wonka, il proprietario della fabbrica di cioccolato nel libro (n.d.a.).
Insomma, non ho fatto la mia opera prima, ma sono una persona passionale e dedico parecchio tempo a ciò che ritengo utile alla mia persona e al mio lavoro e, non dimenticate una cosa: maggior è la vostra attenzione ai particolari e alla documentazione, migliore sarà il rendimento di un lavoro.
Devo essere onesta: il mio obiettivo non era salire sul podio, ma riscontrare una lettura che mi aiutasse a capire se il mio modus operandi di raccontare fosse corretto, piacevole, che comunicasse le mie intenzioni. Ovvio che se avessi vinto sarei stata più felice, ma ho avuto la fortuna di avere avuto tre metri di lettura che mi hanno portato a riflettere sul mio progetto: il primo metro su base linguistica, semiologica, psicologica e interpretativa dal critico Pippo Pappalardo; il secondo metro effettuato dal docente dell’Accademia della Scala di Milano Pino Ninfa, basato su un ragionamento sensoriale e coinvolgente (insomma comunicativo) dell’utente; il terzo metro a due voci di Enzo Gabriele Leanza (curatore ed editore presso Spectrum Bookzine di cultura fotografica e Docente FIAF) e Domenico Santonocito (Collaboratore DID della FIAF) di natura tecnica e visione globale del lavoro.
Mi ritengo soddisfatta di quello che ho appreso e del fatto che molte delle cose che avevo messo in dubbio, invece, sono state sciolte dalla sensibilità dei lettori e dal loro capacità analitica di osservare, ognuno col proprio occhio.
Non farò un resoconto dettagliato di ciò che mi hanno detto, ho ancora tanto da elaborare, ma sono contenta di aver espresso il mio concetto, di aver finito un progetto, di averlo portato fino alla lettura e di aver aggiunto una nuova esperienza nel mio lavoro di fotografa.
Alla domanda: “cosa aspettarsi da una lettura portfolio?” vi posso solo rispondere: la sincerità! Che sia brutale, dolce o raffinata, articolata, sfuggente o sottesa, i lettori sono persone che portano il loro bagaglio di cultura e di esperienza (e direi pure tanta), guardano il lavoro con altri occhi dando anche altri significati all’opera e, soprattutto, sono persone e come tali alcune volte stanche, altre deluse, altre ancora indulgenti. La ragione che porta i lettori a giudicare vincitore un portfolio anziché un altro è incontrovertibile. Presentazione a parte, la lettura portfolio se prevede una premiazione ci si deve aspettare di tutto.
Non aspettatevi nemmeno che possa inserire qui tutto il portfolio, in questo momento voglio tenervi ancora sulle spine perché voglio che siate presenti (per chi può) alla mostra che dedicherò al mio lavoro.
Vi accenno qualcosa!