Quando si intraprende l’hobby o il lavoro di fotografia ci si deve mettere in testa che bisogna organizzare un flusso di lavoro che smaltisca velocemente e serenamente tutti gli scatti (con a monte tutta l’organizzazione dello shooting ovviamente), la post produzione e la conservazione delle immagini.
L’esperienza fa da padrona a quanto ho appena scritto, ma prima di arrivare a una soluzione ideale sarebbe meglio attingere a qualche suggerimento. Quanto sto per scrivere è un personale modo di lavorare. Raggiunta la quadra del cerchio, si può liberamente proseguire da soli (non pretendo che seguiate il mio modus per il vostro lavoro, ma tentar non nuoce).
Ovviamente, dire che scattare come se non ci fosse un domani non è mai corretto: cercate sempre di fare gli scatti giusti per quello che vi apprestate a fare. Detto questo, appena scaricate le immagini date una rapida occhiata, in questo modo saprete se il lavoro è andato a buon fine oppure se dovrete rifare gli scatti. Poi lasciate “decantare” le immagini (come dice sapientemente un mio amico), cioè lasciate che i vostri sentimenti non inficino la selezione e post produzione del vostro lavoro. Tornati a casa sarete sempre pieni di sentimenti: negativi se vi sembra che il lavoro non sia andato bene; o positivi se vi siete fatti trascinare dall’entusiasmo daelo shooting, dai soggetti o dalle situazioni.
Passati i giorni (per alcuni possono passare anche mesi se non anni) dell’entusiasmo o della delusione, fate una selezione delle immagini che qualitativamente vi sembrano possano funzionare.
E con qualitativamente mi riferisco al lavoro che dovete o volete presentare: se per un evento di un cliente sceglierete le immagini con un’ottima qualità, magari tutte messe a fuoco e nel punto giusto; con una certa originalità o eleganza (sono tutti esempi, legate il vostro lavoro anche alla vostra personalità e non sbaglierete di sicuro); per un lavoro di fotografia contemporanea potete anche sbizzarrirvi nello scegliere anche immagini fuori fuoco o con una regola dei terzi non troppo precisa.
Dopo la selezione, ricordate che viene la post produzione, quindi, nel fare la scelta non pensate che tutto si possa sistemare con il software che avete a vostra disposizione, perché se non volete fare un lungo e faticoso lavoro di post, dovete fare un attimo lavoro di scatto e selezione a monte (tutto rapportato). In camera chiara cercate di non esagerare e portare il vostro lavoro dritto al modo in cui vorreste presentare gli scatti (mostra, lettura portfolio, libro o album).
Tutto chiaro???
Si, tutto questo lo sapevate già, quindi leggere un articolo che non vi porta da nessuna parte non è bello per nessuno…allora eccovi qualche trucchetto che vi aiuterà a lavorare in maniera lineare e veloce.
Se avete a vostra disposizione il pacchetto Adobe di base per fotografi avrete sicuramente i seguiti software: Bridge, Photoshop e Lightroom per la modica cifra di 12,19€ al mese iva inclusa.
Personalmente utilizzo prima di tutto Bridge: seleziono la prima immagine e clicco la barra spaziatrice così da vedere l’immagine a schermo intero. Con il tastierino numerico, esattamente con i tasti da 0 a 5 seleziono le immagini: con in numeri da 1 a 5 metto le stelline alle mie foto, ovvero indico una preferenza, una sorta di gradimento e avrò: fotografie papabili quelle che ho indicato con 1 stellina, fino a 5 stelline che sono le immagini che sicuramente rientreranno nel mio lavoro.
Questo metodo ti farà guadagnare tantissimo tempo!
Finita la selezione apro le immagini appena classificate direttamente su Camera Raw di Photoshop per proseguire con la post produzione: basta che selezioni tutte o parte delle immagini a cui ho messo le stelline di gradimento e col pulsante destro del mouse scelgo dalla tendina di aprirle direttamente su Photoshop. Da qui in poi sono in grado di lavorare le immagini e salvarle nel formato più idoneo per il lavoro che mi siete prefissata.
Ci sono piccoli tasselli nella vita di ognuno di noi che aiutano a migliorare e saperli sfruttare a nostro vantaggio, personalizzarli, utilizzarli al momento giusto ci fanno capire che crescere non è un gioco da ragazzi.
Consigli pochi ma buoni!